Arretrati Dipendenti Sanità: ecco quando arrivano.
Ora dopo la certificazione della Corte, che ha seguito l’ok di MEF e Consiglio dei Ministri, l’Aran e le organizzazioni sindacali possono firmare definitivamente il contratto.
Ricordiamo che il nuovo contratto ha vigenza per le annualità 2019-2021, seppur rinnovato quest’anno, nel 2022.
Il plauso alla trattiva finalmente chiusa è arrivato anche dal neo Ministro Paolo Zangrillo:
“Grande soddisfazione per la certificazione positiva della Corte dei conti sul Contratto collettivo relativo al comparto sanità. Si è giunti alla conclusione del lungo iter di approvazione del contratto e la prossima settima ci sarà la firma definitiva da parte dell’ARAN. Si tratta di un accordo molto importante per una categoria di personale, circa 600 mila dipendenti, fortemente impegnato per la battaglia contro il Covid.”
Arretrati Dipendenti Sanità: quando arrivano?
Anche se non fortunati come i dipendenti delle Funzioni Centrali, che hanno visto l’arrivo degli arretrati in busta paga questa estate (a giugno di preciso), i dipendenti della Sanità pubblica italiana possono considerarsi avvantaggiati rispetto a dipendenti di enti locali e scuola.
Se i dipendenti comunali infatti, in attesa della certificazione della Corte dei Conti, devono aspettare dicembre, i dipendenti della scuola hanno ancora maggiore incertezza perché la trattativa del CCNL è ancora in corso.
I dipendenti della sanità invece hanno dalla loro già anche la certificazione della Corte dei Conti sul rinnovo, che in pratica si traduce in rinnovo già portato a termine definitivamente.
Nulla potrà bloccare nuovamente il contratto e dovrebbero passare al massimo 30 giorni di tempo dalla certificazione (avvenuta settimana scorsa) per la sua applicazione. Ciò vuol dire che i 545 mila lavoratori del comparto, di cui 277 mila infermieri potranno quindi finalmente ricevere in busta paga aumenti e arretrati a partire dallo stipendio di novembre.
Gli arretrati per la sanità comprendono gli anni dal 2019 al 2021 e i primi dieci mesi del 2022.
In particolare, per chi lavora in ospedali e cliniche la somma media si attesta tra i 2.268 e i 3.135 euro lordi.
Nel caso degli infermieri, se si tiene nel computo anche la nuova indennità prevista dal Ccnl, si arriva a 3.777 euro lordi per gli inquadramenti più bassi e a 4.736 euro per il livello D6.
Aumenti stipendi
Inoltre agli arretrati si accompagnano anche gli aumenti stipendiali. L’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.
Nello specifico si prevede un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità.
Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.