Anastasiia Alashri, la chiamata prima di essere uccisa dall’ex marito: «Mamma vieni a prendere il bambino, è meglio»
La giovane mamma 23enne ucraina era giunta in Italia a marzo 2022, in fuga dalla guerra con il figlioletto di 3 anni
«Mamma vieni a prendere il bambino, è la soluzione migliore». Anastasiia Alashri aveva avvisato la madre delle sue preoccupazioni prima di essere uccisa a coltellate a Fano il 13 novembre del 2022 dall’ex marito 43enne Moustafa Alashri. Dopo averla ammazzara, l’uomo ha messo il suo cadavere in un trolley e l’ha buttata in un campo.
La giovane mamma 23enne ucraina era giunta in Italia a marzo 2022, in fuga dalla guerra con il figlioletto di 3 anni e l’ex marito, di origine egiziana. Entrambi avevano trovato lavoro, lei come cameriera e lui come pasticciere. Nei mesi prima dell’omicidio, a causa delle continue liti, lei aveva manifestato la volontà di separarsi dal marito e di andare a vivere con un uomo conosciuto sul posto di lavoro, Alessio.
Nel processo in Corte di Assise Moustafa Alashri è accusato di omicidio volontario aggravato. In tribunale c’era anche la mamma di Anastasiia che ha raccontanto, più volte interrotta dalle lacrime, di come lei fin da subito non fosse d’accordo con il matrimonio della figlia con un uomo 20 anni più grande di lei. «C’era stata una richiesta di separazione – ha detto inoltre come riporta Fanpage – e mia figlia aveva denunciato Alashry per maltrattamenti. Il 13 novembre doveva tornare a casa a prendere dei vestiti per spostarsi a vivere da un amico. Le dissi di farsi accompagnare». Ma Anastasiia non l’ha fatto ed è stata uccisa.
Le ultime ore
Il 5 novembre Anastasiia lascia la casa in cui vive con Moustafa portando con sè il figlio.
L’11 novembre la donna si presenta in caserma con la sua avvocata per querelare l’ex e accusarlo di maltrattamenti. Due giorni dopo decide di tornare nella casa che avevano condiviso per recuperare alcuni effetti personali, ma non riesce ad aprire la porta e – dopo aver avvisato il nuovo compagno di allontanarsi insieme al bambino – decide di chiamare l’ex marito. Lui, che era già in giro con il furgone delle consegne della pasticceria, arriva poco dopo ed insieme entrano in casa. Sono le 8, quando alle 8.45 Alessio le manda alcuni messaggi non riceve alcuna risposta: la donna era già morta.
Il tentivo di fuga del killer e la sua difesa
In un video dai sistemi di videosorveglianza di quel 13 novembre, si vede Moustafa Alashrj alla guida di un furgoncino di colore rosso, entrare nel parcheggio di un supermercato a Fano dove abbandonerà il mezzo. Poi lo si vede di spalle, allontanarsi a piedi per raggiungere la stazione ferroviaria di Fano. L’ultima sequenza, infine, ritrae ancora l’indagato mentre raggiunge l’ingresso della stazione dove salirà a bordo di un treno diretto a Bologna.
La sua difesa è di essersi difeso. Moustafa Alashrj sostiene di aver reagito a un tentativo di accoltellamento da parte di Anastasiia e di aver «visto tutto nero». Il suo legale ha anche richiesto la perizia psichiatrica alla Corte, che l’ha respinta.