Al Bioindustry Park “La verità di Spallanzani: prove al microscopio”
Andrà in scena mercoledì 18, alle 21, al Bioindustry Park Silvano Fumero di Colleretto Giacosa (ingresso libero e gratuito), “La verità di Spallanzani: prove al microscopio”, spettacolo teatrale scritto e diretto da Alice Fumero, con Omar Ramero, Giulia Brenna e Marco Panzanaro. «Ci sono storie – spiega l’autrice Alice Fumero – che hanno significato soltanto se contestualizzate nella loro epoca e ci sono storie portatrici di valori assoluti e di questioni universali. Le vicende di Lazzaro Spallanzani appartengono a questa ultima categoria: seppur avvenute tra il 1729 e il 1799, le sue scoperte scientifiche hanno sollevato problemi che sono senza tempo. Domande circa cosa sia la vita, come nasca e come si sviluppi sono, infatti, parte integrante della nostra esistenza e del nostro futuro». «L’idea di raccontare la vita dell’abate emiliano, professore di Storia naturale all’Università di Pavia – racconta ancora Alice Fumero – nasce proprio dal fascino ancora così attuale che questa storia porta dentro di sé. Per questo motivo abbiamo scelto di utilizzare la forma teatrale per accompagnare lo spettatore lungo la linea del tempo, mostrando come la ricerca scientifica, nonostante il trascorrere degli anni, rivesta un ruolo contraddittorio. E la figura di Lazzaro Spallanzani, ricercatore d’avanguardia, è il miglior esempio per illustrare un’idea moderna di scienza». E sottolinea: «Questo prete, nello stesso tempo così passionale e freddo, beffardo e pungente, si mosse agli estremi confini filosofici della scienza, ricorrendo soprattutto a quei fenomeni singolari e ambigui dove più facilmente si tocca con mano il mistero del mondo e la bellezza della natura. Mozzò le teste delle lumache per osservarne poi la rigenerazione, demolì l’antica dottrina della generazione spontanea e affrontò, con metodo scientifico, il problema della fecondazione, realizzando l’inseminazione artificiale di un mammifero». «Furono esperimenti – continua – che fecero sensazione nei circoli culturali europei e che proiettarono su di lui un fascino inquietante, dipingendolo come un mago che, con l’astuzia scientifica, era in grado di dominare le leggi più elusive della natura. Ma la verità custodita nella sua storia è una verità su cui dovremmo riflettere».