A Pompei l’omaggio del Teatro dell’Opera a Picasso e Massine
Nel 1917 Picasso compie un viaggio in Italia insieme a Jean Cocteau per lavorare con i Ballets Russes al balletto ‘Parade’. Durante il soggiorno l’artista visita Roma, Napoli e Pompei. Il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo celebra il centenario di quel viaggio di Picasso con importanti iniziative e mostre, tra le quali l’esposizione ‘Picasso e Napoli: Parade’, nelle sedi del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli e nell’Antiquarium degli Scavi di Pompei. Il Teatro dell’Opera di Roma è tra i protagonisti della kermesse celebrativa. Il prossimo appuntamento, promosso dal Parco archeologico di Pompei in collaborazione con Mondadori Electa, è un programma speciale legato alla ‘Serata Parade Pulcinella’ al Teatro Grande degli Scavi di Pompei. Da giovedì prossimo (con repliche sino al 29 luglio) i primi ballerini Rebecca Bianchi, Claudio Cocino, Manuel Paruccini, i solisti e il corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretti da Eleonora Abbagnato faranno rivivere i personaggi e la magia dei balletti ‘Parade’ e ‘Pulcinella’. Il balletto ‘Parade’ nasce a Roma nel 1917 dalla collaborazione, orchestrata dall’impresario dei Ballets Russes, Sergej Djagilev, tra Pablo Picasso, Jean Cocteau, Léonide Massine ed Erik Satie. Quest’ultimo rimasto però in Francia. Il celebre scrittore Guillaume Apollinaire vede in questa collaborazione un ‘esprit nouveau’ e nel programma di sala afferma: ‘Parade sconvolgerà non poco le idee degli spettatori’.
‘Parade’ è pensato, sin dall’inizio, dai suoi creatori come un balletto nuovo e rivoluzionario, dove per la prima volta danzano costumi-scultura tridimensionali, su una partitura coreografica innovativa fatta di movimenti asciutti e veloci. Parigi è la capitale dove viene ambientato lo spettacolo. Alcuni artisti appartenenti all’universo del circo e del music-hall, un mago cinese, una giovane ragazza americana e due acrobati, si esibiscono con l’intento di attirare gli spettatori. ‘Parade’ porta in scena personaggi contemporanei che Massine ritrae in occupazioni quotidiane, si differenzia per questo dagli altri balletti, basati principalmente sul mito, sulle fiabe e sul folklore ed esercita una forte influenza sul repertorio ballettistico del ventesimo secolo. ‘Parade’ è stato rappresentato, inoltre, in prima assoluta il 18 maggio 1917 al Théâtre du Châtelet di Parigi, in piena guerra, ma tutta la sua modernità, volta a catturare gli aspetti più sfacciati, volgari e vivaci della natura umana, non viene colta dal pubblico che grida allo scandalo. I personaggi del balletto si esibiscono in danze molto vicine alla spettacolarità popolare, che poco si sposa con l’immagine seria e sublime che gli spettatori del tempo avevano dei ballerini russi. Tuttavia, ‘Parade’ non è un esempio di teatro di varietà. I suoi quattro geni creativi, Picasso, Cocteau, Massine e Satie, abituali frequentatori del circo, del cinema e del music-hall, sono i collaboratori ideali per un progetto pensato con l’obiettivo di portare nel balletto un po’ della vitalità e della schiettezza del teatro popolare.
Picasso recupera il tema del circo a lui caro per il famoso sipario di ‘Parade’ e realizza una scenografia e dei costumi non convenzionali. Satie compone una musica che include sonorità realistiche e quotidiane. Il ruolo di Cocteau è determinante. Crea il progetto, ne scrive il soggetto, partecipa a ogni aspetto della sua evoluzione artistica e coinvolge entusiasticamente Picasso e Satie in questa avventura. Al Teatro Costanzi, Parade è stato danzato per la prima volta nel giugno del 1964 dalla compagnia ospite il ‘Ballet du XX Siècle’ di Maurice Béjart e solo il 6 febbraio 2007 dal corpo di ballo del Teatro dell’Opera diretto da Carla Fracci. ‘Pulcinella’, il balletto in un atto ambientato nella città di Napoli, è andato in scena, invece, per la prima volta il 15 maggio del 1920 al Teatro dell’Opéra di Parigi e la ‘provocazione visiva’ di Picasso ha subito riscosso il consenso dei presenti. Triplice è la firma. La musica di Igor Stravinskij, la coreografia di Léonide Massine, la scenografia e i costumi di Pablo Picasso. L’idea nasce dalle suggestioni raccolte da Diaghilev, Stravinskij, Massine e Picasso durante i due viaggi nella città di Napoli e la gita a Pompei, nel marzo e nell’aprile del 1917. Fonte d’ispirazione per ‘Pulcinella’ sono le atmosfere vissute nei vicoli e nei mercati napoletani, il fascino per la città antica di Pompei e la grande tradizione della Commedia dell’arte italiana. Picasso e Stravinskij, durante il secondo viaggio, restano affascinati dalla forza espressiva di uno spettacolo teatrale di matrice dialettale, notando come si possano superare le barriere della lingua trascinando il pubblico con una dinamica vena popolare. A suggerire il soggetto del balletto è il ritrovamento di un manoscritto nella Biblioteca Nazionale di Napoli, incentrato sulla celeberrima maschera di ‘Pulcinella’.
Si comincia dunque a lavorare intorno alla figura di Pulcinella dandogli una forma del tutto originale. Stravinskij, nel comporre la musica, intraprende una nuova direzione e realizza la prima composizione neoclassica, il cui materiale tematico è tratto da Giovanni Battista Pergolesi, ma rielaborato in chiave moderna. Il compositore russo più tardi affermerà che ‘Pulcinella’ è stato la sua scoperta del passato, l’epifania grazie a cui tutta la sua opera posteriore è diventata possibile. Massine, per supplire alla mancanza di espressività nel volto di Pulcinella che indossa una maschera, crea una coreografia non solo ricca di valori pantomimici, ma in grado di modellare espressivamente il corpo dei danzatori. A Napoli aveva infatti avuto modo di assistere a numerosi spettacoli di marionette con ‘Pulcinella’ protagonista, rimanendo particolarmente affascinato dai suoi continui cambiamenti nel gesto. Picasso realizza, poi, una scenografia la cui scomposizione in rettangoli, quadrati e trapezi si rifà all’impostazione geometrica del cubismo e le cui tinte fredde esaltano i colori brillanti dei costumi. Al Teatro Costanzi, ‘Pulcinella’ è stato rappresentato per la prima volta dalla compagnia dei Ballets Russes il 30 gennaio 1921. La coreografia di Léonide Massine è stata ripresa dal figlio Lorca ballerino e coreografo di fama internazionale, che da sempre mantiene viva la tradizione artistica tramandatogli dal padre e intrattiene con il Teatro dell’Opera di Roma, di cui ha diretto il ballo dal 1981 al 1983, una relazione speciale. Assistenti alla ripresa coreografica sono Anna Krzyskow e Manuel Paruccini. Le scene e i costumi di Pablo Picasso sono ricostruite da Maurizio Varamo le prime e da Anna Biagiotti le seconde per l’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma. Le luci sono di Mario De Amicis. Le musiche sono eseguite su base registrata.