La nuove “larve” della Ue? Ecco quali danni possono causare
A partire da oggi potranno essere commercializzate le larve di verme della farina minore: tutti i dubbi.
Come già anticipato, a partire dal 26 gennaio le larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) potranno essere commercializzate in tutti i Paesi membri dell’Unione europea e saranno vendute surgelate, in pasta oppure essiccate: nemmeno il tempo di arrivare sugli scaffali dei supermercati, tuttavia, che scatta già l’allarme allergie e la raccomandazione per gli under 18 di non consumare cibi da esse derivate.
La novità
L’Alphitobius diaperinus è concretamente il quarto insetto a cui la Commissione europea ha concesso di entrare nelle tavole dei cittadini, dopo le larve gialle, la locusta migratoria e i grilli. Una decisione che ha creato forte dibattito tra chi continua a sostenere la tesi secondo cui mangiare insetti aiuterebbe a combattere l’inquinamento ambientale e a sfamare più persone in modo “sostenibile” e chi ritiene che si tratti di un vero e proprio orrore alimentare in grado di infliggere un duro colpo alla cucina nostrana.
Rischio allergie
La questione che inizia a creare sempre più preoccupazioni, tuttavia, è connessa soprattutto alle allergie che potrebbero derivare dal consumo di questi insetti. La stessa Commissione prende le misure all’interno del suo Regolamento di Esecuzione. Al punto 8, ad esempio, viene candidamente ammessa la scarsa conoscenza sul tema in questione, incoraggiando lo svolgimento di nuove indagini mirate.”Sulla base delle limitate prove pubblicate sulle allergie alimentari connesse agli insetti, in tale parere scientifico l’Autorità ha inoltre concluso che il consumo del nuovo alimento può provocare una sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine del verme della farina minore“, si legge infatti nell’articolo. “L’Autorità ha raccomandato di svolgere ulteriori ricerche sull’allergenicità delle larve di Alphitobius diaperinus”.
Nell’attesa di una valutazione più certa, mancando le prove del collegamento tra il consumo di larve di Alphitobius diaperinus e casi di sensibilizzazione primaria e allergie,”la Commissione ritiene che non sia opportuno includere nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti autorizzati alcun requisito specifico in materia di etichettatura relativo alla possibilità che le larve di Alphitobius diaperinus provochino una sensibilizzazione primaria” (punto 9).
Un’attenzione particolare va data, tuttavia, a quanti risultino già allergici a crostacei e acari della polvere. In virtù di ciò, valuta l’Autorità, “se il substrato con cui vengono alimentati gli insetti contiene ulteriori allergeni, questi ultimi possono risultare presenti nel nuovo alimento”. Ecco perché le larve di Alphitobius diaperinus, che siano congelate, in pasta, essiccate o in polvere, così come tutti gli alimenti che le contengono, devono essere “adeguatamente etichettati in conformità all’articolo 9 del regolamento (UE) 2015/2283”.
No agli under 18
Ciò che colpisce maggiormante, tuttavia, è l’invito a evitare il consumo di cibi prodotti con suddetti insetti a tutti gli under 18, previsto al punto 11. “Gli integratori alimentari contenenti larve di Alphitobius diaperinus in polvere non dovrebbero essere assunti da persone di età inferiore a 18 anni”, si legge nell’articolo, “ed è pertanto opportuno prevedere un requisito in materia di etichettatura al fine di informare adeguatamente i consumatori al riguardo”.
Insomma, nell’attesa del via libera a ulteriori 8 specie di insetti da inserire negli alimenti, ancora in fase di valutazione da parte della Ue, i dubbi su quelle prossime a finire sulle tavole della popolazione non sono comunque pochi.