Iran, arrestata ragazza italiana. «Vi prego, aiutatemi». La Farnesina avvia verifiche.
Alessia Piperno, 30 anni, di Roma, secondo quanto riportato da Il Messaggero, domenica è riuscita a chiamare i genitori, che si sono rivolti alla Farnesina.
«Mi hanno arrestato a Teheran. Vi prego, aiutatemi»: è l’appello disperato di Alessia Piperno, 30 anni, di Roma, che – secondo quanto riportato da Il Messaggero – domenica è riuscita a chiamare i genitori Alberto e Manuela. La telefonata è arrivata dopo quattro giorni di silenzio.
Dopo la telefonata i genitori si sono rivolti alla Farnesina e hanno fatto un appello su Facebook.
L’allerta degli apparati è al massimo livello, dal momento che in Iran proseguono le proteste in piazza per l’uccisione di Masha Amin, sfociate in una terribile repressione.
Tre giorni fa Amnesty International aveva denunciato l’arresto di 9 stranieri considerati «complici» dei manifestanti e aveva anche rivelato che fra loro c’è un italiano.
In seguito alla denuncia di Amnesty International, le autorità dell’Iran avevano poi confermato l’arresto di un cittadino italiano.
L’ambasciata d’Italia a Teheran si è subito attivata presso le autorità iraniane per verificare la notizia dell’arresto di Alessia Piperno denunciata dal padre Alberto su Facebook. Lo riferiscono all’Adnkronos fonti della Farnesina spiegando che si stanno verificando le notizie dei nostri connazionali coinvolti nelle proteste in corso nel Paese.
Su Facebook il padre Alberto descrive la figlia come «una viaggiatrice solitaria» che «gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato».
Piperno spiega che «erano quattro giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo trentesimo compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data».
Poi la telefonata, «era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno».
Piperno dice di aver ascoltato dalla figlia «solo poche parole, ma disperate. Chiedeva aiuto. Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione».