È STATO APPENA OSSERVATO UNO SCONTRO TRA PIANETI IN UN VICINISSIMO SISTEMA STELLARE
Il nostro universo è governato da tantissime leggi fisiche, molte delle quali eleganti e di una raffinatezza unica; eppure, non è raro incontrare spesso situazioni caotiche e scontri stellari. Lo studio di cui parliamo oggi si è imbattuto proprio in uno scontro tra pianeti vicini a al Sistema Solare.
Protagonista della ricerca scientifica è stata la stella HD 166191, distante solo 330 anni luce dalla Terra. Da diversi anni sotto osservazione, ha attirato fin da subìto l’attenzione degli astronomi perché presenta un disco protoplanetario in transizione. Questo disco è sostanzialmente la prova che, in qualche momento del passato, è avvenuta una collisione capace di generarla.
Anni di osservazioni hanno mostrato sempre più chiaramente la nuvola di detriti post-collisione che transitava regolarmente davanti alla stella, offrendo agli scienziati materiale eccezionale per poter studiare l’evoluzione di un sistema stellare.
“Osservando i dischi di detriti polverosi attorno alle giovani stelle, possiamo essenzialmente guardare indietro nel tempo e vedere i processi che potrebbero aver modellato il nostro sistema solare“, ha affermato Kate Su, astronoma dello Steward Observatory dell’Università dell’Arizona e co-autrice dello studio.
Secondo quanto è possibile apprendere dal comunicato ufficiale, il team di astronomi ha iniziato a osservare HD 166191 nel 2015, eseguendo rilevazioni costanti fino al 2019. I dati dimostrano che il sistema è ancora troppo giovane per possedere pianeti pienamente formati (dovrebbe avere “appena” 10 milioni di anni), il che vuol dire che la nuvola di detriti potrebbe essersi formata in seguito allo scontro di planetoidi.
È una teoria più che plausibile, dal momento che coincide con quanto già sappiamo sulla formazione dei sistemi stellari e di come le collisioni tra corpi celesti siano molto più frequenti nei primi anni di vita di un sistema rispetto ad un’età matura.
Per produrre così tanta polvere, gli oggetti nelle collisioni dovrebbero essere grandi come i più comuni pianeti nani, cioè di circa 530 km di diametro. Tutto questo sembra sia avvenuto proprio nel 2018, quando gli scienziati hanno rilevato un grosso incremento della quantità di polvere e della radiazione infrarossa.
Ovviamente gli astronomi non intendono fermarsi qui, ma le osservazioni su HD 166191 continueranno per studiare l’evoluzione del disco protoplanetario. Osservare il passato per capire il futuro, questo è il motto.
Rimanendo in tema di “scontri galattici”, questi due buchi neri giganti si scontreranno molto presto.