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Tumori difficili o inoperabili, buone notizie: a Pavia la nuova frontiera della radioterapia

Nuove speranze per i tumori “difficili” o inoperabili. Si chiama Cnao e si trova a Pavia: il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica è l’unico in Italia e uno dei sei centri al mondo dove, con una forma avanzata di radioterapia, vengono trattati tumori resistenti ai trattamenti tradizionali oppure non operabili, perché difficili da raggiungere o vicini a organi critici.

Tumori e Adroterapia: la nuova frontiera della radioterapia

In pratica, invece di utilizzare i raggi X, questa tecnica all’avanguardia utilizza protoni e ioni carbonio. Queste particelle sono definite “adroni”, da cui il nome della terapia, e hanno caratteristiche tali da consentire un trattamento più mirato e meno invasivo. Essendo più pesanti e dotate di maggiore energia, consentono infatti di prendere meglio la mira per distruggere le cellule tumorali: insomma, hanno migliori proprietà balistiche. Per questo possono essere indirizzate con più precisione sulla massa tumorale, rispetto a un fascio di raggi X, preservando i tessuti circostanti. 

Ecco perché l’adroterapia è particolarmente indicata per il trattamento dei tumori localizzati in sedi delicate, in aree anatomiche complesse, come per esempio melanomi oculari o tumori dell’encefalo.

Inoltre questa tecnica riduce gli effetti collaterali e la probabilità di tumori secondari. Ecco perché può fare la differenza sui pazienti pediatrici.Tumori

Cnao

20 anni di Cnao, 10 anni di attività clinica

Istituito dal Ministero della Salute nel 2001, il Centro si trova poco fuori dalle mura del Policlinico San Matteo ed è operativo da settembre 2011. In 10 anni di attività clinica qui sono stati trattati oltre 3.600 pazienti, la maggior parte dei quali per tumori rari.

I servizi che offre CNAO sono inseriti nei Livelli essenziali d’assistenza, quindi sono coperti dal Servizio sanitario nazionale.

Al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, attorno al paziente ruota un’equipe multidisciplinare. Sono diverse infatti le figure professionali che si fanno carico del paziente e si occupano della sua gestione clinica, diagnostica e terapeutica: medici oncologi, radioterapisti, chirurghi, infermieri, medici nucleari, bioingegneri, radiologi.

Dove la fisica incontra l’oncologia

Il cuore di CNAO è l’acceleratore di particelle: il sincrotrone. Un anello di 80 metri di circonferenza con un diametro di 25 all’interno del quale ioni e protoni, dopo tre milioni di giri in un secondo, vengono indirizzati nelle sale trattamento per le sedute di adroterapia. In pratica, all’interno del sincrotrone, gli adroni “prendono la rincorsa” per poter poi raggiungere con la massima precisione ed energia le cellule del tumore e distruggerle.adroterapia

Cnao

La tecnologia è analoga a quella utilizzata dal CERN di Ginevra, ma a differenza del grande laboratorio di fisica, qui il sincrotrone è stato progettato e realizzato per il trattamento clinico dei pazienti oncologici. Qui la fisica incontra l’oncologia.

Tumori: come funziona l’adroterapia

Durante la terapia, il paziente si stende su un lettino in fibra di carbonio per essere irradiato dal fascio di particelle che, come un pennello di precisione, colpisce le cellule del tumore. La singola seduta dura pochi minuti e il numero delle sedute dipende da vari fattori: il tipo di particella utilizzata, la tipologia di tumore, la sua dimensione e la sede in cui è localizzato.

In media, 35 sedute per i protoni e 16 sedute per gli ioni carbonio. Per assicurare la massima precisione del trattamento, il percorso terapeutico del paziente inizia con la realizzazione, su misura, della maschera termoplastica che dovrà poi essere indossata ogni volta. Di seduta in seduta, servirà infatti a mantenere sempre la stessa posizione.adroterapia

Cnao

Tumori, la nuova radioterapia: lavori in corso

Festeggiati i 20 anni dalla nascita e i 10 anni dall’avvio dei trattamenti con protoni e ioni carbonio, il Centro di Pavia ora si prepara a crescere.

Si sta lavorando infatti alla realizzazione di una nuova area dedicata alla protonterapia, con un acceleratore di protoni in grado di ruotare i fasci attorno al paziente e consentire, di conseguenza, ulteriori soluzioni cliniche, trattamenti più versatili.

«CNAO vuole potenziare l’uso dei protoni, in virtù della loro efficacia e dei ridotti effetti collaterali» spiega Lisa Licitra, direttrice scientifica di CNAO. «E vuole raccogliere, anche attraverso studi clinici e collaborazioni con realtà internazionali, evidenze scientifiche sempre più forti sugli ioni carbonio, particelle disponibili oggi in soli 5 Paesi al mondo, anche per poter estendere il loro utilizzo al trattamento di tumori altamente complessi come quello del pancreas. Collaborare con altri centri di cura e ricerca permetterà di consolidare l’adroterapia come trattamento efficace e appropriato nell’ambito di un approccio terapeutico mirato e personalizzato».

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