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Federico Serra nominato presidente area Emea dell’International public policy advocacy Association (Ippaa)

Già presidente a livello global, Federico Serra (ceo e general manager dello European diabetes forum-Italiasenior, Government affairs & institutional communication advisor di LastMile solutions e presidente della South Italy foundation e dell’Osservatorio permanente sullo sport) è stato nominato presidente (2025-2028) per la Regione Europa-Medio Oriente-Africa (Emea) dell’International public policy advocacy Association (Ippaa), che raggruppa organizzazioni impegnate nell’advocacy nel campo delle politiche pubbliche a livello globale.Le motivazioni della scelta di SerraSerra – che è segretario generale nell’Health city institute, nel Planetary health inner circle, in Cities+ e nell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane – è stato scelto per guidare l’area Emea “a seguito dell’eccezionale leadership e dedizione dimostrata in questi anni nell’ambito di Ippaa, nonché per l’esperienza e visione strategica nel promuovere il dialogo, la collaborazione e l’innovazione di alto livello all’interno della rete, con una visione e un impegno incessante che hanno contribuito in modo significativo alla crescita e all’influenza dell’organizzazione”, si legge in una nota stampa.In questo modo Serra continuerà a far parte della direzione global della federazione, di cui è stato il primo italiano alla guida.Al lavoro per far crescere il ruolo dell’advocacy in Italia“Sono molto orgoglioso di questo incarico, che mi impegnerò a svolgere con l’obiettivo di intensificare la collaborazione e promuovere sinergie politiche tra Europa, Italia e Paesi del Medio Oriente e del Golfo Arabico”, sono state le sue prime parole dopo la nuova nomina.“Ippa è un’organizzazione che si dedica a promuovere su base globale l’attività di advocacy nel campo delle politiche pubbliche in maniera più professionale, trasparente ed etica. È un bisogno sentito anche e soprattutto nel nostro Paese. Mi auguro di poter contribuire, grazie al mio nuovo ruolo e al confronto continuo con le migliori esperienze internazionali, di sviluppare relazioni che facciano dell’Italia un polo strategico e di far crescere la professione dell’advocacy nel nostro Paese”.