Zuckerberg ammette censure sul Covid
Storica ammissione di Mark Zuckerberg sull’atteggiamento censorio assunto dal suo social network, Meta, su pressione dell’amministrazione statunitense guidata da Joe Biden. Su un tema come il Covid, spiega, la libertà d’espressione non è stata garantita agli utenti di Facebook.
Censurare chi criticava i vaccini
Intervistato nel podcast di Joe Rogan, il celebre informatico ha infatti affermato: “Durante l’amministrazione Biden, quando cercavano di lanciare il programma di vaccinazione, mentre cercavano di promuovere quel programma, cercavano anche di censurare chiunque sostanzialmente si opponesse ad esso. E ci hanno pressati super forte per eliminare cose che, onestamente, erano vere…”.
Zuckerberg è poi ancora più esplicito: “Fondamentalmente ci pressavano e dicevano ‘qualsiasi cosa dica che i vaccini potrebbero avere effetti collaterali, in pratica dovete rimuoverla’”. Tanto che – prosegue – “queste persone dell’amministrazione Biden chiamavano la nostra squadra e urlavano contro di loro e imprecavano… ci sono i documenti, è tutto pubblico”.
Lisei: “Sinistra italiana ipocrita”
Sulla vicenda è intervenuto il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. “La sinistra strepita contro Musk – ha scritto il parlamentare di FdI in una nota -. Eppure, per proprio comodo quella stessa sinistra ha a lungo taciuto sui comportamenti di magnati e proprietari dei social. Lo ha fatto, ad esempio, con Zuckerberg, il quale oggi denuncia fatti gravi, ossia le pressioni ricevute dall’amministrazione Biden per censurare notizie scomode sul Covid e per limitare la libertà d’espressione”. Per Lisei, “simili ingerenze avvenivano, attraverso l’algoritmo unico, in tutto il mondo, Italia compresa. E infatti ricordiamo bene quel periodo, quando cosiddetti ‘fact-checker’ censuravano contenuti riguardo al Covid su commissione dei loro amici politici progressisti, finendo persino per bannare profili di esponenti di destra”. Lisei conclude dunque osservando che “almeno Elon Musk non ha mai censurato nessuno e non risulta abbia manipolato gli algoritmi del suo social. Lui – conclude – predica la libertà e parla in libertà, dimostrando di essere coerente al contrario della solita sinistra italiana ipocrita”.
Buonguerrieri: “Fare chiarezza”
Sulla stessa lunghezza d’onda la collega di partito Alice Buonguerrieri, deputata e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid. “Quella di Mark Zuckerberg sulla censura operata da Facebook durante la pandemia – sottolinea – è una clamorosa ammissione”. L’esponente di FdI ricorda, infatti, che “in quel periodo era scesa, specie sui social, una gogna ideale su chiunque osasse anche solo sollevare dubbi, porre domande o chiedere chiarimenti sull’origine del Covid nonché sulle cure e sulle misure che venivano surrettiziamente imposte. Finalmente oggi Meta – continua – ha deciso di togliere il bavaglio a chi per troppo tempo è stato privato della libertà d’espressione”. Di qui uno stimolo: “Dobbiamo continuare a operare – spiega la capogruppo in commissione Covid – affinché tutti i tabù e le censure, tanto cari alla sinistra, siano completamente superati e archiviati tra le tante tristi storture di uno dei periodi, quella della pandemia, tra i più opachi della storia della Repubblica. Fratelli d’Italia – conclude la Buonguerrieri – non intende arretrare, vuole fare chiarezza fino in fondo”.