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Stefania Lechner ricorda il papà Franco: “Bombolo”, l’artista che ha regalato più di un sorriso al Cinema Italiano.

a cura di Massimiliano Spinella

“21/8/1987 – 21/8/2024
La rabbia è sempre tanta…. Anche se sono passati 37 anni papà.. ❤️
Ma la cosa che mi rasserena un po’ oggi, è che sto raccogliendo i frutti del tuo amore che hai seminato a suo tempo!!! ❤️ E riescono un po’ a colmare la tua assenza… Un bacio fin lassù papà!!! ❤️😘” Stefania Lechner

Il 21 agosto 1987 il mondo dello spettacolo e del cinema perdeva uno dei suoi più noti interpreti tra metà degli anni ’70 e ’80. Franco Lechner, in arte “Bombolo” soprannome preso dalla famosa canzone del 1932, esilarante caratterista che ha divertito il pubblico italiano con la sua mimica facciale e il famoso “tze-tze”, è stato spalla di famosi attori di quegli anni come Pippo Franco, Enzo Cannavale e Thomas Milian con cui ha girato nove film della serie poliziesca “Squadra Antifurto”

Nato il 22 Maggio 1931 da Ernesto Lechner e Angelina Ferrazza, “Bombolo” rimane presto orfano di madre e si dedica ad esercitare la professione di ambulante come il padre nella zona del suo quartiere nei pressi di Campo de’ Fiori.

Sposato con Regina Abbatiello, dalla quale ha tre figli, Daniela, Stefania e Alessandro, quest’ultimi che con la sua abituale comicità chiama rispettivamente Fania e Alitandlo, viene notato nell’estate del 1975 dal noto regista Pier Francesco Pingitore e dal suo autore Mario Castellacci nella trattoria da Picchiottino, vicino la casa natale di Franco e dove spesso si sofferma inscenando divertenti spettacoli improvvisati con le sue ineguagliabili battute. Nel profondo della sua umiltà però Franco continua la sua attività di ambulante finchè la moglie Regina trova in una tasca dei suoi pantaloni il numero di telefono che gli ha lasciato Pingitore. Nasce lì la sua “fortuna” come comico, la moglie chiama Pingitore e successivamente convince Franco a iniziare la sua attività a teatro al Bagaglino e nel cinema diretto dallo stesso Pingitore e Corbucci. La gag dello schiaffo del Commissario Nico Giraldi interpretato da Thomas Milian in “Squadra antifurto” è entrata nella storia del Cinema italiano. “Giuro che ti amo” nel 1986 con Nino D’Angelo è il suo ultimo film, poi una terribile meningite e i postumi successivi lo debilitano al punto di dover rinunciare a recitare, con la sua ultima apparizione al Bagaglino al Salone Margherita l’8 maggio 1987. Successivamente un arresto cardiaco il 21 agosto 1987 ne segna il termine della sua vita terrena.

Oggi ricordare un così grande interprete è doveroso e lo facciamo non solo avendo ripercorso velocemente i momenti salienti della vita e carriera di Franco Lechner, ma soprattutto conversando con la figlia Stefania.

“Papà malgrado la sua carriera artistica, è rimasto sempre la persona semplice, umile, solare, umana e dedita al prossimo, finanche quando era ricoverato in ospedale” – è l’ultimo pensiero nella nostra conversazione con Stefania Lechner, che però rimane il più importante e da cui desideriamo iniziare.

“Ancora oggi la gioia più grande è vedere che ragazzi giovani di 15, 16 anni ancora mi fermano a complimentarsi per mio padre attore. Malgrado lavorasse spesso, con tanti sacrifici, è sempre stato un papà tanto presente. Anche se tra cinema e teatro era molto impegnato, per lui la famiglia era sacra, l’ha sempre protetta da questo mondo dello spettacolo. E noi siamo rimasti rispettosi di questo suo sentire ed ancora oggi evitiamo le telecamere, ma amiamo incontrare in privato i suoi fan, con cui manteniamo un rapporto costante grazie ad un gruppo che abbiamo creato su facebook (ndr Bombolo Core de Roma) con l’intento di ricordare l’uomo e non l’attore. Papà manteneva la sua umiltà e semplicità anche mentre girava le scene di un film e preferiva mangiare in compagnia degli operai piuttosto che degli attori stessi”

E in casa come appariva? “Dentro casa era il quarto figlio, che come diceva mamma faceva più disastri che altro. Ha lasciato un grande vuoto, era non solo un papà, ma soprattuto un amico, un fratello. Essendo orfano, non avendo mai avuto la sua famiglia accanto, a noi dava tutto e anche di più. Se avesse potuto ci avrebbe portato anche la Luna. Anche se lo abbiamo vissuto poco, ci ha dato tanto affetto, tanta presenza. Quando per esempio ha dovuto girare le riprese di un film a Palinuro nel periodo estivo, per non soffrire la lontananza da noi, ha voluto tutta la famiglia lì, alloggiavamo in albergo e quando finiva le riprese ci raggiungeva”

Qualche aneddotto della sua vita al di fuori dello spettacolo?

“Una volta eravamo a un matrimonio vicino Rocca di Papa. Il locale aveva in quel giorno tre matrimoni distribuiti tra le varie sale grandi e all’improvviso noi non trovavamo più papà. Abbiamo iniziato a cercarlo e lo abbiamo trovato seduto che mangiava all’altro matrimonio, abbiamo provato a convincerlo a ritornare dove eravamo stati invitati, ma non ci fu verso, ripeteva “qui si mangia meglio venite anche voi tanto nessuno se ne accorge che non siamo tra gli invitati”

“Lui era proprio così nella vita, era un continuo ridere. Anche quando veniva alla nostra Scuola della Santissima Trinità dalle Suore, era uno spettacolo, scherzava sempre con tutti”

La sua vita si è spenta troppo presto per il cinema italiano. Thomas Milian al funerale nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella si nascose dietro una colonna e diede un affettuoso buffetto al feretro al suo passaggio. “Thomas Milian era tutte le domeniche a casa da noi, erano come due fratelli e si volevano molto bene”

Sarebbero tante le cose da ricordare di uno degli artisti più amati del cinema italiano e sicuramente prossimamente approfondiremo ulteriormente altri aspetti della vita di Franco Lechner, per oggi ItalyReview voleva dedicargli un pensiero, un ricordo, e ringrazio la figlia Stefania per averci dedicato il suo tempo in questa giornata che è memoria e dolore allo stesso tempo.

Grazie “Bombolo”!