Condono edilizio, le novità: cosa si potrà sanare? Dai soppalchi ai tramezzi fino alle porte, il piano casa
Muri, soppalchi, tramezzi, nicchie, cornicioni e porte. A breve si potranno sanare piccole irregolarità: architettoniche, edilizie o urbanistiche. Anche perché, come ha garantito il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: «Non sarà condono generalizzato». Nei prossimi giorni il Mit presenterà il suo piano casa, che secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri potrebbe interessare piccole irregolarità nell’80% del patrimonio immobiliare italiano, cioè oltre 12mila edifici. Come ha spiegato il titolare del dicastero di Porta Pia, si vogliono «tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa» proprio per le difformità catastali. Di conseguenza, la misura non riguarderà chi ha costruito senza autorizzazione una villa o una palazzina o ampliato una struttura esistente con un’ulteriore pertinenza. Ecco, quindi, che cosa potrà essere sanato.
DIFFORMITÀ ARCHITETTONICHE
Si potranno sanare le irregolarità sorte dopo il riscontro di difformità tra quanto dichiarato le mappe catastali e i lavori effettivamente realizzati. Queste differenze sono generate da correzioni in corso d’opera, o negli anni, durante le opere di manutenzione. Per l’accertamento di questi casi serve una documentazione specifica (come visure catastali e planimetria catastale). Questo tipo di difformità può, per esempio, anche causare l’annulamento dell’atto di vendita.
DIFFORMITÀ EDILIZIE
L’intervento è esteso poi a quelle piccole irregolarità cosiddette “interne”, che si sono registrate dopo lo spostamento di un tramezzo, il frazionamento e l’accorpamento di una o più stanza oppure la creazione di porte interne. Quindi rientrano nel novero di questo intervento anche muri, soppalchi, nicchie o cornicioni. In questa fattispecie possono essere considerati anche quei lavori necessari per rimuovere e sostituire parti degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienicosanitari e tecnologici. L’importante è che, da un lato, non abbiano alterato la volumetria complessiva degli edifici e, dall’altro, rispettino le norme igienico-sanitarie.
DIFFORMITÀ URBANISTICHE
Nel piano del Mit si potranno sanare anche le irregolarità che non si possono condonare per il cosiddetto principio della doppia conformità. Cioè un’opera è sanabile soltanto se la normativa urbanistica vigente alla data di presentazione della pratica è compatibile con quella in vigore nel momento in cui è avvenuto l’abuso edilizio. Per presentare la pratica, questo atto da allegare è il presupposto fondamentale. Ma diventa un onere molto pesante per i piccoli proprietari, perché impone la necessità di rivolgersi a un professionista che abbia un’ampia conoscenza della legislatura storica sia a livello nazionale sia a quello locale.