SOFIA GOGGIA PRIMO ORO FEMMINILE OLIMPICO ITALIANO IN DISCESA LIBERA
“Quella bambina che a sei anni sulle nevi di Foppolo sognava , un giorno, di vincere le Olimpiadi.” commenta così sul suo profilo Facebook la neo campionessa olimpica Sofia Goggia, che vince la discesa libera alle Olimpiadi di PyeongChang, prima italiana a riuscirci nella storia dello sci alpino, prima di lei soltanto un uomo a dominare la libera a Cinque Cerchi, Zeno Colò (nel 1952). La bergamasca, 25 anni, esordiente ai Giochi, scende col pettorale numero 5, non commette errori, tiene le linee e chiude con il tempo di 1’39’22. Wonder Woman Lindsey Vonn, 33 anni, sua amica e rivale, scende col 7 ma non è altrettanto svelta, chiude alle spalle di Sofi con un ritardo di 0.47, scivolerà ancora indietro al bronzo quando la norvegese Ragnhild Mowinckel, 25 anni, si infila tra le due col pettorale 19 per l’argento ad appena +0.09 di ritardo da Goggia.
Il viso felice e stanco di Sofia: “Non ho ancora realizzato, ero così concentrata sulla gara che non trovo neanche le parole. Sono molto orgogliosa. La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel paese e alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca alle Olimpiadi. Grazie a chi ha creduto a una bambina che a 6 anni sognava di vincere le Olimpiadi sulle nevi di Foppolo. Qui non ho sentito pressione, ero molto concentrata sulle cose che dovevo fare, soprattutto oggi. Ho curato i dettagli, io che di solito sono una pasticciona. Non ho preso rischi, ho soltanto usato il cervello perché ogni tanto ce l’ho. Mi sono concentrato su un paio di punti. Sono stata una samurai. Non sarò mai la sciatrice che scende con classe, quando passo io faccio rumore come se suonassero mille chitarre. Ma sono così, e questo oro non mi cambierà. Resto Sofia, con la gente che mi avrebbe continuato a voler bene, ad amarmi anche se non avessi vinto questa medaglia”. Inchino. “Lindsey? Sciatrice grandissima e grande persona e donna. Tutte si inchinano davanti a lei. E’ un onore gareggiare con lei. E siamo amiche, prendiamo un caffè insieme, parliamo del nostro lavoro. E allo sport fa bene”. Molto bene.
Tanto da battere l’americana che era per Sofia lo spettro più grande. Lindsey saluta le sue ultime Olimpiadi con una medaglia, la terza dopo l’oro in discesa e il bronzo in superG a Vancouver 2010, che la rendono la più anziana medagliata alle Invernali, un record che scaccia quello precedente che apparteneva all’austriaca Michaela Dorfmeister che a 32 anni e 332 giorni fu d’oro nel superG di Torino 2006). Lindsey all’arrivo punta il dito ridendo contro Sofia, per dire “ancora tu”, un gioco che è anche una lotta che tra le due va avanti dallo scorso anno quando qui a PyeongChang Sofia vinse le sue due prime gare in coppa del mondo sconfiggendo sul filo dei centesimi la campionessa del Minnesota. Si avvicina all’angolo del leader e la abbraccia, le due si stringono forte. Poi dice: “Ho dato tutto, ho fatto una grande gara, ma Sofia è stata più brava di me. Al cancelletto non è stato facile contenere le emozioni per la mia ultima discesa olimpica, ma le ho tenute lassù, ho sciato bene, ma Sofia oggi è stata intoccabile”.