Presentato al Salone del Libro di Torino “Madri interrotte, padri interrotti”
Il libro “Madri interrotte, padri interrotti” è stato presentato, con i contributi di Lara Nocito, curatrice, Gianfranca Bevilacqua e Margherita Baldi, al Salone Internazionale del libro di Torino 2023.
La regia dell’Associazione Polyedra ha destato una grande curiosità nei visitatori dello stand della Regione Calabria, con il coordinamento del Sistema Bibliotecario Lametino, per l’originalità e la ricchezza di contenuti dei libri delle autrici Lara Nocito, Maria Clausi, Mariannina Amato e Rosella Cerra.
“La presenza al Salone del libro di Torino afferma Lara Nocito – è stata una esperienza foriera di un’emozione nell’emozione, per la presentazione del libro “Madri interrotte, padri interrotti”. Il libro offre la possibilità di riflettere su un problema molto diffuso durante le separazioni, cioè la manipolazione dei figli da parte di un genitore a scopo punitivo: mi lasci e non vedrai più i figli, questo nei fatti è quello che si ripropongono quei genitori che decidono di allontanare i figli dall’altro genitore.
“La presenza al Salone Internazionale del libro di Torino – continua Lara Nocito- ha offerto un’occasione di ascolto e di confronto, grazie anche ad un pubblico molto attento ed emotivamente coinvolto, perché penso che sia capitato a tutti nella propria famiglia di sopportare sicuramente una separazione, e spesso anche una separazione piena di violenze. Speriamo che il libro possa avere ampia diffusione, grazie anche ai numerosi eventi di presentazione che sono stati già organizzati in tutta Italia”.
Interrupti
Quando nasce un bimbo, nascono, insieme a lui/lei, anche due genitori. Due.
Poi però, durante questo splendido ma faticoso percorso, può accadere qualcosa di estremamente doloroso.
Il dolore è trasversale.
La crudeltà, più o meno consapevole, non ha genere.
Il terreno è un vero e proprio campo minato, dove le bombe, sopite spesso per lungo tempo, improvvisamente brillano, lasciando attorno solo macerie, frantumi di cuori e sentimenti.
E così, giorno dopo giorno, le spalle si fanno sempre più curve e pesanti, il cuore sempre più gonfio, e tutte le volte ti racconti: “No, questa è l’ultima, non reggo più, da domani solo infortunistica stradale…” E invece ti ritrovi ancora là, ad accogliere un dolore infinito altrui, che diventa, indefettibilmente, il tuo dolore.
Compagno di viaggio silente ma inesorabile.
E’ fondamentale dare un nome al dolore e raccontare le relative emozioni.
Abbiamo da sempre condiviso la consapevolezza che non esiste dolore più innaturale e perverso del lutto che colpisca un genitore.
E tuttavia, pur nell’atroce devastazione che procura, è pur sempre un dolore “contabilizzabile”, con cui ci si può confrontare, costi quel che costi, sai che fisicamente non c’è più.
E invece, in questi altri casi…“Interrotto”, da “Interruptus”: spezzato, rotto nel mezzo.
E’, infatti, una spaccatura fisica ma, per così dire, “virtuale”, che interviene bruscamente, senza preavviso, quasi un supplizio di Tantalo; tuo figlio/a…è là, lo vedi che si muove nel mondo, basta allungare la mano, digitare il suo n° di telefono, e…niente.
Non hai il tempo di capire, di “scudarti”, come uno tsunami trascina via tutto, senza pietà.
I ricordi, le lacrime, i sorrisi, le coccole, i girotondi, gli abbracci…
Non più, nulla più, BLACK OUT!…Il figlio/a, tuo figlio/a viene “resettato”, è un individuo nuovo che non ha più spazio, né modo, per relazionarsi con te.
E così, a un certo punto, uno o entrambi i genitori, decidono di prendersi a “bambinate”, protagonisti di un vero e proprio rapporto sado-maso, perfettamente consci che questa sarà la punizione più violenta e lacerante che si può e ci si può infliggere.
A quel punto è chiamato il giudice, a tutelare il c.d. “superiore interesse” di questi figli, in nome di detto superiore interesse, che troppo spesso ricalca sinistramente quel famigerato “per il tuo bene”; giudice che, pur circondato da una rete di operatori, alla fine si ritrova solo a decidere tra il bene e il male minore, per il Minore, spaccando quasi chirurgicamente la bigenitorialità, diritto inalienabile di ogni figlio.
Doveroso allora riflettere sulle conseguenze nefaste di un’assenza, specie se assolutamente non voluta, e, anzi, combattuta usque ad extremun exitum: “Se tu fossi stato con me t’avrei chiesto scusa. Oppure aiuto. Invece non c’eri; incredibile come gli altri manchino sempre nei momenti in cui se ne ha bisogno; passi giorni, mesi, anni interi con qualcuno a cui non hai da dir nulla e nel momento in cui hai da dirgli qualcosa, magari scusami, aiuto, lui non c’è e tu sei solo.” Oriana Fallaci
La prossima presentazione del libro si terrà a Rende il 7 giugno 2023, presso il Museo del Presente nell’ambito del progetto “Lettori in circolo” promosso dal Comune.