CRONACA E ATTUALITÀ

Le opere di Luciano Ventrone, del figlio Massimiliano e delle allieve della sua scuola Ilaria Morganti e Tatsiana Naumcic esposte ai Musei di S.Salvatore in Lauro

a cura di Massimiliano Spinella

Si è svolta a Roma, ai Musei di San Salvatore in Lauro, l’inaugurazione della mostra “Luciano Ventrone” e la sua scuola.

La mostra, curata da Giordano Bruno Guerri, ed organizzata da “Il Cigno Arte” in collaborazione con la “Fondazione Luciano Ventrone e Miranda Gibilisco” e la “Galleria Stefano Forni”, avrà luogo fino al 19 gennaio, dal martedì al sabato, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19.

Oltre alle opere di Luciano Ventrone, nato a Roma nel 1942 e spentosi a Collelongo tre anni fa, e di suo figlio Massimiliano, la mostra espone le opere di sue due allieve, Ilaria Morganti e Tatsiana Naumcic. Le bellissime opere esposte rappresentano cesti di frutta, melograni, arance, limoni, uva, zucche e tantissimo altro dipinto su tela in olio su tecnica mista.

Federico Zeri suggerì a Luciano Ventrone di interessarsi alle nature morte e lo definì il Caravaggio del XX° secolo.

“Arcobaleno senza colori”, “Asdrubale”, “Il circo”, “Blade Runner” sono alcuni dei dipinti più interessanti di suo figlio Massimiliano, pittore che proviene da una consolidata esperienza di cromatologia e pittura della realtà, che sfocia in opere di espressionismo astratto, simbolista, che narra storie surreali, con intricati ed intensi tratti di colore. 

L’allieva romana di Ventrone, Ilaria Morganti, ha una tecnica propria, che nella sua plasticità definirei avveniristica, evidente in alcune sue opere come “Con cosa vuoi che ti paghi”, “Break on through…”, “…to the other side”, “crash”, in cui l’immagine realisticamente prende vita e sembra uscire dal quadro stesso. Tutto è incentrato sulla tela, vera protagonista della ricerca visiva e pittorica che ne mostra le peculiarità e le caratteristiche in un piano bidimensionale.

I “Sagomati” suggeriscono una realtà che supera i confini imposti dal supporto tradizionale per invadere un nuovo campo. L’introduzione di un ulteriore elemento (un materiale specchiante) fa oltrepassare l’occhio dello spettatore e rimanda lo sguardo al di là della superficie bidimensionale del quadro, mentre l’introduzione di elementi reali contribuiscono a mescolare la realtà con la finzione della pittura. 

Tatsiana Naumcic (Minsk, 1980), pittrice iper-realista contemporanea, artista originaria della Bielorussia e romana di adozione, dipinge in olio su tecnica mista su tela di lino. E’ stata l’ultima allieva del Maestro Luciano Ventrone e ne ha appreso l’arte in maniera straordinaria. “Di sasso in sasso”, “Plexus”, “Evanescenza” e “Sinuosità” tra le opere del 2019 e del 2020 allestite, affianco alle più recenti  “Talisman”, “The fourth kind” e “Wisdom” del 2022.

“Libertà” e “femminismo” sono al centro delle sue opere, espresse soprattutto con frutti e fiori esotici in composizioni minimaliste.

La sua capacità artistica e il suo talento si manifestano sin dalla prima infanzia. Dopo un passato da arredatrice di interni a Mosca, ambisce di dipingere e vivere a Roma. Nel 2015 riesce a realizzare il suo sogno grazie all’incontro con Luciano Ventrone diventandone l’ultima allieva.

Nel 2018 espone le sue opere insieme a quelle del Maestro all’interno della mostra “Luciano Ventrone. Meraviglia ed estasi”, nella chiesa monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (Perugia). Da Luciano Ventrone la Naumcic ha appreso soprattutto “la tecnica”, quella qualità dell’immagine che riesce “a competere” con la fotografia, superandola e abbandonandola nella modalità con cui si esprime tecnicamente.